Zante

Zante

Zante, isole Ionie
CC Davide Genco - Zante

Seconda isola più visitata dopo Corfù, famosa in Italia per aver dato i natali al poeta Ugo Foscolo che la cantò in un sonetto, Zante, o Zacinto, è davvero il "Fiore del Levante" per la mitezza del suo clima e la bellezza affascinante della sua natura.

Impervia e montuosa, dominata ad ovest dal monte Vrahionas, che degrada ad oriente in una pianura fertile e ricca, Zante è un'isola meravigliosa e ricca di storia, una storia a noi vicina per essere fortemente influenzata dalla dominazione Veneziana lungo gran parte dell'epoca moderna. Essendo una delle isole più turistiche dello Ionio, Zante ha due facce: quella giovanile, caotica e rumorosa della città di Laganas, con i suoi club e la vita notturna movimentata, e quella più familiare e rilassata di luoghi comunque molto frequentati come Argassi ed Alikes. Isola tra le più fertili, accoglie i suoi visitatori con gli aromi degli agrumi d'inverno e di fichi e fiori in estate.

Località principali

Distrutta dal terremoto del 1953, la città di Chora, capoluogo di Zante, doveva essere una tipica colonia veneziana, abbellita dagli edifici tipici dello stile e dalle sontuose piazze coloniali, di cui oggi rimane solo la cittadella alta. Per fortuna la ricostruzione non ha tradito l'architettura tradizionale e la città nuova, con il suo bel lungomare, si inserisce nella continuità storica. Da visitare nell'entroterra la cittadella veneziana di Bochali e la cittadina di Volimes, con gli splendidi monasteri di Sant'Andrea.

Le spiagge di Zante

La spiaggia più grande (e purtroppo anche affollata) dell'isola è quella di Laganas. Nove chilometri di sabbia presa d'assalto dai turisti. L'acqua però rimane piuttosto pulita come in tutte le isole ionie. Le più belle dell'isola sono forse quelle della penisola di Vasilikos, decisamente più tranquille. Attenzione: dovunque decidiate di prendere il sole e ascoltare la risacca, su Zante nidificano le tartarughe Caretta Caretta, specie protetta che non va assolutamente disturbata. Occhi aperti perché sulle sabbie dell'isola potreste incontrare recinti e segnali. Non svegliate le tartarughine.